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sabato, 6 Settembre 2025

In centinaia anche a Gorizia e Monfalcone contro gas fossile e nucleare

14.02.22-07.30-In centinaia si sono ritrovati sabato 12 febbraio nelle piazze di Gorizia e Monfalcone, oltre alle persone presenti nelle altre 18 città italiane in cui si è manifestato contro i nuovi progetti energetici alimentati a gas fossile. La mobilitazione nazionale “A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari” è  supportata da 44 associazioni. A Gorizia, in Corso Verdi, è stato organizzato un flash mob per dire a gran voce che il metano non è la soluzione. Il rione di Sant’Andrea rischia infatti di ospitare, a breve, due centrali termoelettriche a ridosso delle case: una in fase di realizzazione e l’altra, attualmente in funzione, in fase di riconversione da olio vegetale a gas naturale. Gli organizzatori comunicano: “Vogliamo che si prenda atto a tutti i livelli che l’emergenza climatica è un fatto ormai a tutti evidente e drammatico. Nonostante ciò il Ministero della Transizione Ecologica sta valutando interventi legati a 50 centrali a gas per 20.000 MW di nuova potenza, oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette come il nucleare.” Sottolineano inoltre: “Il gas fossile non può costituire un’opzione praticabile per la transizione energetica essendo una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette. Pretendiamo che il governo faccia la sua parte nel contrastare il cambiamento climatico definendo immediatamente un piano di uscita dal gas fossile e che quegli investimenti vengano indirizzati sull’unica vera soluzione: le Energie rinnovabili, i Sistemi di accumulo, le Comunità energetiche, l’Efficienza energetica.”

Anche in piazza a Monfalcone presenti oltre un centinaio di persone per ribadire la netta contrarietà al progetto di riconversione a gas fossile della centrale a carbone A2A. Insieme a loro anche il Climatologo di fama internazionale, Filippo Giorgi, che è stato nel comitato esecutivo (Bureau) dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che nel 2007 ha vinto il Premio Nobel per la Pace. Presenti anche la candidata sindaco Cristiana Morsolin e l’assessore all’ambiente Sabina Cauci, la quale ha sottolineato: “L’amministrazione comunale è sempre stata rigorosamente contraria a questa centrale a gas, tre volte più grande della centrale a carbone. Non comporta miglioramenti dal punto di vista climatico ed è inutile in quanto in regione ci sono già centrali a gas che funzionano pochissimo e quindi non si vede la necessità di creare un’ulteriore polo energetico a Monfalcone. Soprattutto, avendo un camino di 60 metri, quindi meno della metà di quello attuale, farebbe ricadere nella popolazione monfalconese e nei comuni limitrofi tutto l’inquinamento. La combustione del gas produce particelle ancora più sottili e penetranti del carbone”. La Cauci fa sapere che il Comune di Duino e il Comune di Ronchi sono solidali con l’amministrazione monfalconese. La Morsolin, infine, richiede a gran voce la collaborazione di tutti per sollecitare l’utilizzo di energie rinnovabili anche su Monfalcone, in un momento in cui ci si ritrova con un problema emergenziale anche sul caro bollette.

[m.p.]

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