06.09.2023 – 07.30 – Legno e pietra che prendono vita e raccontano storie del territorio attraverso le mani di artisti ispirati.
Si potrebbe riassumere così lo spirito della mostra “Silva lapidea” che sarà ospitata nel museo di Santa Chiara da dicembre 2023 a marzo 2024.
Il progetto è stato approvato recentemente dalla giunta Ziberna e rientra nelle iniziative per Go!2025.
“Si tratta di una iniziativa proposta dalla funzionaria comunale Emanuela Uccello che ho subito accolto con favore- spiega l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti-, perché punta a valorizzare e intrecciare elementi caratterizzanti del nostro territorio, nella fattispecie il legno degli alberi provenienti dai boschi e la pietra estratta dalle cave di Aurisina e del Carso che, di fatto, diventano una sorta di creta nella mani di sapienti e appassionati artisti che da questi materiali riescono a creare opere con un’anima.
La proposta si è quindi sviluppata coinvolgendo subito artisti come Stefano Comelli, direttore artistico del presepe di Sutrio esposto in Vaticano e Paolo Figar, realizzatore di alcune opere dello stesso presepe ma anche altri soggetti sul versante sloveno come la direttrice del Kulturni dom di Nova Gorica e curatrice della Mestna Galerija Pavla Jarc. Fra i collaboratori anche l’associazione locale Prologo. Come detto saranno esposte opere in legno e pietra di artisti contemporanei ma ci saranno omaggi postumi a importanti scultori sia italiani che sloveni. Ma in perfetta linea con Go!2025 vogliamo intrecciare l’esposizione artistica alla conoscenza del territorio in tutti i suoi aspetti con itinerari ambientali e anche enogastronomici e attività didattiche con la ludoteca.
In questo progetto, peraltro, – aggiunge l’assessore- è previsto il recupero degli alberi caduti con il maltempo o eliminati per la pericolosità in carico al Verde pubblico: saranno rivitalizzati attraverso un lavoro artistico con la realizzazione di installazioni esposte poi al museo di Santa Chiara”. La mostra avrà quindi diversi eventi corollario come conversazioni sul tema, letture tematiche e in particolare ad una installazione sonora permanente in mostra, con un’antologia critica e delle testimonianze dirette sul senso della scultura, nella storia ed oggi, curata da Emanuela Uccello con la voce narrante dell’artista, attore e regista gradese Gianni Maran. Ci saranno anche incontri e visite guidate animate, performance di danza contemporanea, coinvolgendo i Festival e le Rassegne di Danza transfrontaliera di alto livello che si svolgono a Gorizia e Nova Gorica, itinerari guidati presso boschi e cave del circondario, così da mantenere viva l’attenzione alla mostra durante i mesi del suo svolgimento ma anche prima dell’apertura della stessa in modo da creare la dovuta attesa all’evento culturale.
Non mancherà l’attenzione per l’enogastronomia del territorio, anche in considerazione del fatto che una importante Azienda Agricola del Goriziano vinifica il suo eccellente vino in “botti” di pietra a fronte di un proprio brevetto e si sono già presi informali accordi per realizzare una visita e un evento in Azienda, a Castel San Mauro alle pendici del monte Sabotino, dove vi sono Cave dismesse di pietra rosa. Complessivamente, il costo previsto per la mostra è di 100mila euro, che saranno finanziati in parte dal Comune ma, considerando le tematiche e l’attenzione per il territorio si lavora a una sinergia con la Fondazione CaRiGO, sempre attenta a questo tipo di iniziative, che ha espresso gradimento del progetto espositivo e che porterà al proprio Consiglio di amministrazione una proposta per un contributo finanziario e una collaborazione attiva alla mostra. Inoltre inoltre sono già stati presi accordi con Promo Turismo e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per un supporto tecnico alla manifestazione per la quale si chiederà il patrocinio e la possibilità di valersi del logo regionale IoSonoFriuliVeneziaGiulia.
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