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sabato, 6 Settembre 2025

Bilancio Gusti di Frontiera, ai tanti aspetti positivi corrispondono pecche notevoli

26.09.2023 – 08.00 – Se da un primo bilancio Gusti di Frontiera si è confermato, anche nel corso della sua 18^ edizione, l’occasione ideale per condividere sapori, culture e tradizioni, d’altro canto la celebre manifestazione ha ricevuto, soprattutto da alcuni cittadini, molte critiche dal punto di vista logistico e amministrativo.
Pro e contro analizzati in parte anche dallo stesso sindaco che, in maniera alquanto soddisfatta, ha inizialmente dichiarato: “Gusti di Frontiera conferma il suo spirito internazionale con partecipanti provenienti da tantissimi Paesi e colloca ancora una volta Gorizia nel cuore dell’Europa. In vista di Go!2025, Gusti di Frontiera si appresta a diventare sempre più portavoce dell’internazionalità della città e della sua anima transfrontaliera”.

“Via allora dal prossimo anno ad una comunicazione multilingue allargata ad ogni strumento di informazione: non solo italiano e sloveno, ma anche naturalmente il tedesco, l’inglese e ulteriori idiomi tra quelli che popolano il mondo di Gusti. – ha proseguito ancora Rodolfo Ziberna – Penseremo a depliant con Qr code in diverse lingue, anche per andare sempre di più verso modalità sostenibili, limitando l’uso della carta e stimolando l’utilizzo delle tecnologie a disposizione ormai di chiunque”.
Tra le chicche di questa edizione, come evidenziato poi anche dal commento integrativo dell’assessore comunale Arianna Bellan, rientra certamente il Parco del Gusto, luogo che, grazie all’intuizione degli organizzatori, si “è rivelato una location raccolta e confortevole, un ideale punto di sosta per gustare delizie del territorio – tra presidi slow food, Ribolla Gialla di vari produttori, birre artigianali di qualità – un luogo di passeggio e ristoro, prima di ributtarsi nella folla, tra griglie, dolci e piatti esotici”.

Ad accompagnare la 18^ edizione dell’evento, iniziativa capace di portare nel capoluogo Isontino oltre 600 mila presenze, non sono poi dunque mancate alcune importanti critiche da parte dei cittadini.
L’aspetto che ha scaldato maggiormente gli animi dei goriziani è stata inevitabilmente l’assenza importante della musica dal vivo, mancanza che ha portato molti concittadini a lamentarsi definendo l’evento “snaturato della sua bellezza originale”, “privato di parte integrante del divertimento” e reso, anno dopo anno, sempre più una manifestazione troppo simile a Friuli Doc”.
Tra le molte lamentele divampate, registrate particolarmente in una componente giovane che probabilmente a Gorizia vede poche possibilità di divertimento, spicca decisamente su tutti il cartello esposto in via Rastello che cita espressamente “La musica dal vivo è CULTURA, non si vieta!”, un chiaro riferimento all’imminente Capitale europea della Cultura.
A tal proposito ha poi preso parola anche il sindaco Ziberna che, forse con un po’ di rammarico, ha dichiarato: “Lavoreremo anche per ripristinare i momenti di musica dal vivo all’interno del nostro grande villaggio del gusto e per ospitare, come già in passato, i più grandi e rinomati chef del panorama culinario nazionale e internazionale”.

Proprio come tanti cittadini, il sindaco Ziberna ha poi rimarcato, al fine di avere un completo bilancio di Gusti di Frontiera, qualche ulteriore criticità: “Ci siamo imbattuti anche noi organizzatori quest’anno nel constatare un sensibile aumento dei prezzi da parte dei vari stand: una tendenza generalizzata, evidentemente in linea con un trend diffuso. Come amministrazione non possiamo fare nulla di specifico, ma come primo cittadino mi sento impegnato a vigilare ed esortare i nostri amati standisti a rendere questa festa davvero accessibile a tutti”.
“In vista di un momento eccezionale come quello di Capitale europea della Cultura, Gorizia dovrà sfoggiare sempre di più le sue ricchezze, sfoderare tutte le armi del gusto e tutta la sapienza dei produttori del territorio. Già dal 2024 Gusti di Frontiera arriverà anche a Nova Gorica – ha concluso infine il sindaco Ziberna – con una prima, significativa presenza che dia concreta continuità ad un territorio che dimostra e realizza il suo essere duplice anima di un’unica, inimitabile porzione d’Europa”.

[a.f.]

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