“Ora c’è anche il via libera della Comunità Europea ma ormai da anni – continua l’esponente dem – i nostri vini potevano essere imbottigliati come Doc Friuli o Doc Friuli Venezia Giulia. Questo periodo ci ha permesso di certificarne il successo: i numeri di ettari rivendicati e di aziende che hanno scelto la Doc regionale sono lì a dimostrarlo. Anche il numero di quanti erano critici quando ho avviato il percorso – ricorda Shaurli che era assessore all’Agricoltura nella precedente legislatura – oggi si è molto ridotto. Perché le peculiarità dei diversi territori sono rimaste: chi ha scelto di continuare con la Doc Carso o Collio ha potuto farlo mentre molti hanno trovato un’opportunità in più per far conoscere la nostra qualità sui mercati internazionali”.
“Spero che questo risultato ci faccia capire ancor di più quanto è importante saper fare squadra e – conclude Shaurli – quanto è fondamentale puntare su marchi di qualità riconosciuti dal mercato e a livello internazionale”.