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martedì, 25 Novembre 2025

Sessant’anni di dialogo, Gorizia e Nova Gorica festeggiano un futuro costruito insieme

25.11.2025 – 10.50 – Un ritorno al passato per guardare al futuro. Questo lo spirito che ha animato, sabato 22 novembre, il pomeriggio di incontro e studio che ha visto il rievocarsi del primo incontro tra Michele Martina, allor sindaco di Gorizia, e Joško Strukelj, allora sindaco di Nova Gorica. Un momento rievocato attraverso una pièce teatrale e il concerto di Letizia Michielon, Brüderschaft, ovvero Fratellanza.Momento cardine la celebrazione tra il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, del 60° anniversario del primo incontro tra i sindaci delle due città di confine: Era, infatti, il1965 quando gli allora sindaci di Gorizia e Nova Gorica, Michele Martina e Joško Štrukelj, si strinsero la mano. I presenti sono stati dapprima salutati da Andrea Vacchi, presidente dell’Istituto, che ha sottolineato come questo incontro sia stato una delle pietre fondamentali su cui si è costruito un futuro comune, proprio come nel XIII secolo si costruivano le cattedrali pietra dopo pietra.

“Sessant’anni fa i nostri predecessori, i sindaci di allora, tracciarono questo percorso. All’epoca iniziarono quasi in maniera semi-illegale i primi contatti, poi questo cammino è andato solo in discesa, in termini di collaborazione, fino a questo splendido 2025. La Capitale europea della cultura non è un progetto della durata di un solo anno, ma un processo: un processo che abbiamo avviato e che continueremo a portare avanti a lungo nel futuro”, afferma così Turel.
“I due sindaci dell’epoca erano veri visionari”, ha ribadito Ziberna. “Ciò che oggi faccio insieme al collega Turel è, per molti aspetti, più semplice. Certo, anche oggi, sessant’anni dopo, abbiamo alcuni oppositori, ma potete immaginare quale rischio politico significasse, in quei tempi, fare un passo di quel tipo”.

Il convegno proseguirà nelle giornate di giovedì 27, venerdì 28 e sabato 29 novembre. Giovedì 27novembre, al Grand Hotel Entourage, una giornata interamente dedicata alla storia editoriale e culturale dell’ICM esplorerà la sua produzione scientifica, gli archivi recentemente riordinati, i progetti digitali e le pubblicazioni che raccontano decenni di studi mitteleuropei.La mattinata si aprirà con gli interventi di studiosi e autori come Quirino Principe, Veronica Ronchi,Nicolò Fornasir, Pierfranco Bruni e Hans Kitzmüller, Elena Guerra, Suzana Glavaš, Vanni Feresin eLuca Olivo che offriranno un affondo sulla figura di Michel staedter e sulle nuove opere edite dall’Istituto.Il pomeriggio proseguirà con una riflessione sul riordino archivistico dell’ICM (con gli interventi diVanni Feresin, Luca Caburlotto e Paolo Santoboni) sulle sfide dell’informazione digitale, con una tavola rotonda moderata da Il Goriziano alla quale, moderati da Salvatore Ferrara, interverranno Lucia Bellaspiga, Matevž Čotar e Feliciano Medeot, e sulla crescita della piattaforma multimediale Kadmos, che si propone come laboratorio di ricerca e voce culturale del territorio con interventi di Giuliana. Parotto e Romeo Pignat.  Nello stesso giorno sarà presentato il progetto “Voci di lingue”. Si chiuderà alle 18.30 con Il sogno grafico di Ossi Czinner.

Venerdì 28 novembre, l’Incontro varcherà fisicamente il confine raggiungendo l’EPICenter di NovaGorica, luogo simbolico della cooperazione transfrontaliera. Qui si svolgerà una giornata interamente dedicata ai 50 anni del Trattato di Osimo: una riflessione storica e politica che intreccia diplomazia, memoria e attualità europea.Storici di fama internazionale tra cui Giovanni Bernardini, Massimo Bucarelli, Borut Klabjan, Benedetto Zaccaria e Patrick Karlsen, ma anche Marko Klavora e Tanja Gomiršek, ricostruiranno il contesto geopolitico nel quale maturò l’accordo del 1975, esplorando le relazioni tra Italia e Slovenia, le tensioni della Guerra Fredda e le ricadute sul territorio.Nel pomeriggio, la prospettiva storica si allargherà al presente, con interventi di studiosi, giornalisti e rappresentanti istituzionali dedicati al ruolo dei territori di confine nell’Europa contemporanea: alle 14.30, dopo letture storiche di Michele Martina e Joško Štrukelj spazio agli interventi di Patrizia Artico, Marko Marinčič, Georg Maye e Jadran Vecchiet moderati da Diego D’Amelio. Dopo la tavola rotonda, la presentazione del progetto Throne.
La giornata si chiuderà con un concerto nella suggestiva Sala dei Graffiti di Castelnuovo, dove il Duo Grandi proporrà un viaggio musicale attraverso quattro secoli di repertorio, in un luogo carico di memoria: l’ex ospedale militare della Prima guerra mondiale e sede del Parco Ungaretti. Si esibiranno al violino Carlo Grandi e Laura Grandi.

Sabato 29 novembre, il convegno si sposterà nell’ex Ospedale Psichiatrico di Gorizia Parco Basaglia, luogo profondamente legato alla rivoluzione di Franco Basaglia. Qui l’ICM presenterà il nuovo progetto “SconfinaMenti”, che esplora l’idea di confine come spazio di cura, comunità e rinascita. La Comunità terapeutica “La Tempesta”, erede diretta del modello basagliano, racconterà il proprio percorso attraverso le testimonianze degli operatori e la presentazione del libro Borgo Fornasir, dedicato alle storie delle persone che vissero e trasformarono il territorio dell’ex OPP. Sarà Sara Fantin a esporre i progetti e la realtà della Cooperativa “La Collina” cui seguirà l’incontro tra Veronica Ronchi, Alessandro Sartori, Lucia Bellaspiga che intervisterà Nicolò Fornasir e Fabrizio Meroi. Dialoghi, letture e interventi filosofici, in particolare quello di Fabrizio Meroi sul rapporto tra Basaglia e Michelstaedter, restituiranno un quadro ricco e complesso della cultura della dignità umana che la città di Gorizia continua a portare nel mondo.

[c.s.] [e.e.]

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