14.6 C
Gorizia
martedì, 21 Ottobre 2025

La Grande Guerra raccontata nel diario di un soldato ungherese sul Carso

27.08.2022 – 07.01 – La Prima guerra mondiale raccontata da un soldato ungherese che ha combattuto sul Carso, nell’inedito diario che verrà presentato il 9 settembre alle 19 nella sede del Circolo Visintin a San Martino del Carso, accanto al Museo della Grande Guerra. La penna di János Gunesch, soldato ungherese inquadrato nel I Reggimento Honvéd di Budapest, delinea narrazioni dettagliate del periodo dei combattimenti e poi della sua prigionia nel diario oggi tradotto anche in italiano.
Gunesch era arrivato sul fronte italiano nel maggio del 1915, all’inizio della guerra dichiarata dal Regno d’Italia contro l’Austria-Ungheria e, nel luglio del medesimo anno, durante la seconda battaglia dell’Isonzo, si trovava nelle trincee di San Martino del Carso. Qui aveva combattuto in difesa della zona prossima alla chiesa Diruta, la vecchia chiesa di San Martino del Carso, ed è in questo contesto che era stato fatto prigioniero dai soldati italiani e portato nelle retrovie del fronte e poi verso l’interno del Regno, assieme a migliaia di altri soldati dell’Austria-Ungheria. Gli spostamenti lo hanno condotto verso Romans, San Vito al Torre, Aiello, Cervignano per proseguire alla volta dell’Emilia, dove trascorse gran parte della sua prigionia, nello specifico a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Da qui continuò a scrivere nel suo diario appuntando anche parentesi di vita della popolazione locale, vista attraverso i suoi occhi di prigioniero.

L’Isonzo, teatro delle 12 battaglie che si sono svolte nel periodo compreso tra giugno e novembre 1915, ha visto innumerevoli perdite per entrambi gli schieramenti. La seconda battaglia in cui aveva combattuto anche Gunetsch, è costata all’Italia 42mila uomini tra morti, feriti e dispersi e circa altrettanti, in numero di 47mila, all’Impero Austroungarico. Lo scontro aveva avuto come esito il sensibile spostamento della linea del fronte italiano alle falde occidentali del Monte San Michele e alla sommità del Monte Sei Busi (oltre che un progresso ad est del Monte Nero). Ed è proprio sul versante occidentale del Monte Sei Busi che oggi sorge il Sacrario di Redipuglia, il più grande Sacrario militare in Italia, il quale ospita le salme di oltre 100.000 caduti della Prima Guerra Mondiale.
Nel diario non mancano comunque riferimenti ad altri eventi storicamente rilevanti, come la battaglia per il ponte Versa che, nel 1886, aveva visto la partecipazione del padre e dello zio (quest’ultimo deceduto proprio in tale contesto) di János Gunesch. Un documento prezioso, che dopo la presentazione del 9 settembre (a cura delle associazioni Gruppo Speleologico Carsico e  Nagy Háború Kutatásáért Közhasznú Alapítvány di Budapest) sarà presentato anche a Scandiano il 10 settembre, nel Castello di Torricella in Monte Evangelo in collaborazione con associazioni e l’Amministrazione Comunale locale.

[g.p.]

Ultime notizie

Dello stesso autore