23.08.22 – 08.31 – Ai blocchi di partenza il festival multimediale DobiArtEventi (DAE) che alla sua ventesima edizione si svolgerà interamente a Staranzano (GO) nella sede dell’associazione organizzatrice Gruppo Area di Ricerca Doabialab in via Vittorio Veneto 32. Tre serate, da giovedì 25 a sabato 27 agosto, in cui si intrecceranno diversi percorsi e linguaggi creativi con artisti e progetti locali che verranno messi a confronto con personalità nazionali e internazionali. Ci sarà poi anche una quarta giornata dedicata al cinema all’aperto che si terrà lunedì 29 agosto sempre nella sede di Dobialab a Staranzano.
Ad inaugurare la giornata di giovedì 25 agosto sarà il Live Set di Aleksandar Koruga, artista elettronico attualmente residente a L’Aia nei Paesi Bassi, dove continua la sua ricerca iniziata all’Istituto di Sonologia tese ad approfondire le interazioni tra materialità virtuali e fisiche mediate da sistemi algoritmici; il risultato del suo lavoro è stato lo sviluppo di sistemi musicali e algoritmici per la performance e il teatro.
Seguirà poi il concerto performance Nebbiosadobia che prende le mosse dall’album Nebbiosa, come una città, pubblicato con l’etichetta Birdland Sound e presentato per la prima volta a Pordenone in novembre dal collettivo Nebbiosa. Si esibiranno a Dobia la cantante Michela Grena, Efrem Scacco alla chitarra, Alessandro Mansutti alla batteria, Dora Tubaro nelle proiezioni luminose, Davide Sciacchitano al basso e al contrabasso, il quale è anche il compositore dell’album, ed Emanuele Pertoldi all’electronics. A chiudere la prima serata l’artista inglese Gobi_10k con un Live set. Gobi_10k lavora con texture miste di feedback e pattern di batteria algoritmici per sperimentare l’esperienza del tempo e della stasi da parte dell’ascoltatore. La musica è improvvisata e si propone di sperimentare la forma di etrofonia che caratterizza i salmi gaelici delle Ebridi Esterne.
Venerdì 26 agosto si terrà invece il secondo appuntamento del Festiva tre le performance attese. Aprirà la serata alle 21 Nickel Kosmo con una performance improvvisata che prende spunto dalla science fiction con i suoni di Flavio Zanuttini di tromba, gong e del synth. La sonorità che ne esce si ispira infatti ai fumetti di fantascienza: Nickel Kosmo è perciò il protagonista di un’incredibile storia ambientata nello spazio inesplorato; una storia che sfida le leggi della fisica, che va oltre l’orizzonte degli eventi, che deride lo spazio tempo. Una storia che ancora non esiste. Al nucleo atipico di un gong e della tromba si aggiungerà un set-up elettronico analogico composto da effetti e sintetizzatori. Seguirà poi l’esibizione di Maria Violenza con il suo esorcismo moderno con una drum machine, un synth, un looper e riff folk arabi come strumenti. Originaria di Palermo, traduce la sofferenza in melodie punk e sintetiche e l’accelerazione fatale dei battiti porta l’ascoltatore negli Inferi. Chiuderà infine la seconda serata Hybrida, una realtà con cui Dobialab ha ormai stretto una fratellanza inscindibile. Hybrida presenterà dei live visuals: uno spettacolo di luci con proiettori analogici e diapositive che trasformeranno gli spazi esterni della sede di Dobialab.
La terza giornata di DobiArtEventi si aprirà con la presentazione del romanzo L’emendamento delle cose guaste (Edizioni Montag) di Marco Fregonese. Alcune letture del testo verranno eseguite da Giulio Morgan con l’accompagnamento musicale di soundscapes da Spatemba. L’emendamento delle cose guaste è un esperimento letterario in cui l’opera è suddivisa in quattro parti corrispondenti ai quattro elementi naturali del fuoco, dell’aria, della terra/vuoto e dell’acqua. La connessione tra le varie parti non è tanto narrativa quanto tematica; un viaggio onirico e simbolico nell’oscurità dentro l’uomo. Seguirà poi l’esibizione degli Svojat di avant rock con Vid Drašler alla batteria, la voce di Andrej Fon, che suonerà anche chitarra e sax, e quella di Ivo Poderžaj che suonerà anche il basso. Il power trio ha base a Lubiana e si muove tra no-wave, blues d’avanguardia, punk sahariano, luddismo di Beefhearty e libera improvvisazione. Un ingrediente fondamentale è la poesia buñuelesca di Fon, resa in modo così espressivo che il fatto di non parlare lo sloveno non ostacola il piacere estetico. Il basso elettrico di Poderžaj combina le funzioni di strumento ritmico e solista, spostando ed espandendo i vettori armonici della chitarra e delle ance. Attingendo al suo background jazz e free improv, il drumming di Drašler è matematicamente intrigante e dal suono poetico. Nel 2020 il loro omonimo CD di debutto è stato votato come il miglior album sloveno dell’anno da Radio Študent. Le serate musicali della XX edizione DobiArtEventi si concluderanno con una selezione sonica di Hybrida.