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sabato, 6 Settembre 2025

Arriva WASTED, una rassegna diffusa tra Gradisca d’Isonzo e Trieste

16.01.2025 – 12:15 – Sono due gli appuntamenti nei prossimi mesi con WASTED, una rassegna diffusa di opere contemporanee e performance pensate per stimolare una riflessione sullo spreco delle risorse femminili e naturali. Il programma parte infatti sabato 18 gennaio a Trieste, dove si concluderà il 2 febbraio 2025, mentre dal 1 febbraio al 30 marzo 2025 passerà a  Gradisca d’Isonzo. WASTED propone un confronto sui temi caldi della questione di genere odierna, rintracciando sentieri e collegamenti tra lo spreco della competenza femminile e di quella naturale, problematizzando, ipotizzando antidoti e nuove chiavi di lettura ai fenomeni che hanno contraddistinto la disparità di genere.

Protagoniste del progetto sono diverse artiste internazionali, le cui opere e performance interrogano il pubblico su stereotipi, iconografie e narrazioni storiche che ancora oggi contribuiscono a circoscrivere le donne a ruoli di marginalità.

Il progetto è realizzato dal Comune di Gradisca d’Isonzo con il contributo del Comune di Trieste, in collaborazione con IoDeposito ETS e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Proprio Gradisca d’Isonzo negli anni si è affermata come un punto di riferimento per l’arte e la cultura contemporanea in Friuli Venezia Giulia. La cittadina ospita istituzioni di grande prestigio, come la Galleria Regionale Luigi Spazzapan, istituzione museale interamente dedicata all’arte contemporanea, e il Polo Culturale di Casa Maccari, uno spazio di studio, lettura e informazione per i giovani e cuore pulsante di eventi e mostre. A queste strutture si affianca un ricco calendario di rassegne, festival e iniziative culturali che riflettono le urgenze del presente, ponendo spesso l’attenzione su temi cruciali come la condizione del femminile, le disuguaglianze e le narrazioni storiche marginalizzanti.

La live performance a Trieste

Giovedì 30 gennaio, alle 18:00, WASTED ospiterà a Trieste la walking performance di Abigaïl Sia, artista franco-ivoriana e italiana che a partire da Sala U. Veruda svilupperà una performance che fonde arte e attivismo: il camminare dell’artista diventa dispositivo per fermare il fluire della storia e riflettere su come la violenza razziale e di genere incida sul corpo e sul metabolismo. Camminare come atto pubblico di visibilità per le donne razzializzate che portano nel loro cuore, psiche, DNA il trauma storico, e che subiscono micro-traumi quotidiani. Durante la “walking performance” l’artista cambia pelle più volte, legge passi e poesie, si spoglia gradualmente dei suoi strati di abbigliamento, in modo simbolico.

Alla conclusione della performance, si tornerà presso la sala U. Veruda, dove tutte le partecipanti e i partecipanti saranno invitati a prendere parte ad un rilassato e informale talk con l’artista, per scambiarsi impressioni e riflessioni. Partecipazione libera, su prenotazione a [email protected]

L’opening e la live performance a Gradisca d’Isonzo

Sabato 1 febbraio, alle 11.00, Abïgail Sia arriva a Gradisca d’Isonzo e, partendo dal Polo Culturale di Casa Maccari, si aggira per la città avvolta in una pellicola plastica. L’imballo irrigidisce i suoi movimenti e la caratterizza per il fatto di essere oggettualizzata e degradabile: una rappresentazione concreta di tutti quegli agenti che ostano alla libertà di movimento della donna, frenata ancor più brutalità quando afro-discendente. L’azione è una “mise en forme” del pregiudizio, rappresentato dall’involucro che avvolge l’artista e che la accompagna, stringendo movimento e respiro.

Il corpo dell’artista simbolizza la metamorfosi e la consapevolezza, in una necessaria e sfidante danza pelle a pelle con il vello plastico della disparità. La performance inaugura la mostra a Gradisca d’Isonzo e i partecipanti saranno invitati a prendere parte a un rilassato e informale talk con l’artista durante il brindisi di inaugurazione, per scambiarsi impressioni e riflessioni. Partecipazione libera, su prenotazione a [email protected]

Il workshop a Udine

Wasted tocca anche Udine, portando sabato 25 gennaio alle 9:00 al Museo Friulano di Storia Naturale l’artista italo-somala Leyla Degan con un workshop dedicato a educatori, operatori museali, insegnanti, arte-terapeuti e, in generale, agli operatori della cultura. A partire dalla residenza artistica effettuata in FVG, l’artista propone una riflessione collettiva sulla presenza italiana nelle ex colonie attraverso l’uso critico e consapevole di fotografie d’archivio del museo. Un laboratorio pratico per riconoscere le strutture di potere intrinseche alla fotografia coloniale, riflettendo su come queste immagini costruiscano e mantengano narrazioni razziali e gerarchie di dominio.

Il workshop vedrà il museo non solo come luogo di conservazione, ma come uno spazio di contatto, dove diventa fondamentale interrogarsi sul significato del patrimonio custodito e sulle modalità più appropriate per la sua esposizione e divulgazione. Partecipazione libera, su prenotazione a [email protected] fino a esaurimento posti.

La mostra

La mostra si snoda attraverso quattro capitoli concettuali, ciascuno dedicato a una dimensione cruciale del rapporto tra donne, natura e società. Le opere esplorano, con sguardi audaci e innovativi, la marginalizzazione delle competenze femminili, la rappresentazione del corpo come oggetto, e il legame tra colonialismo e subalternità femminile.

Il primo capitolo analizza come le pratiche patriarcali abbiano sminuito le conoscenze femminili legate all’empatia e alla comprensione del mondo naturale. Le installazioni di Beatrice Achille e Zosia Zoltkowski offrono nuovi linguaggi di conoscenza, attraverso la corporeità e la memoria storica.

Il secondo capitolo si concentra sullo “sguardo maschile” e la rappresentazione del femminile: ripensando modelli iconografici come quello della natura morta e del nudo femminile, opere come quella di Holly Timpener e Marta Lodola ribaltano lo stereotipo del corpo oggettualizzato, proponendo nuove prospettive visive ed emotive.

Il terzo capitolo mette in luce l’impatto della società sessista sulla presenza femminile nello spazio pubblico, con opere che denunciano limitazioni fisiche ed espressive. Il video “Freedom of Speech” di Sarah Maple esplora il conflitto tra il diritto di parola e la sopraffazione corporea.

L’ultimo capitolo affronta l’intersezione tra genere e colonialismo: le performance di Abigaïl Sia, evocative e simboliche, raccontano l’esperienza delle donne razzializzate attraverso il linguaggio del corpo, ingaggiando i fruitori sul suolo della città.

Oltre alla mostra, WASTED offre visite guidate e workshop dedicati a educatori e operatori culturali. Inoltre, la mostra collega le sue attività a laboratori creativi e pratici sui temi di interesse dell’esposizione appositamente studiati per ragazzi di età 10+ da arte-terapeute e educatrici presso la Scuola Secondaria di Gradisca d’Isonzo dell’I.C. della Torre-Verni, gli Spazi Aggregativi di Fogliano Redipuglia e di Mariano del Friuli e il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Romans d’Isonzo, al Polo Culturale di Casa Maccari

Queste attività permettono di approfondire le tematiche esposte, rendendo la rassegna un’esperienza coinvolgente per tutte le età. Tutti gli eventi e le attività sono a ingresso gratuito. Per partecipare ai workshop e alle performance, è necessario prenotarsi inviando una mail a [email protected].

(cs – p.p.)

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