18.3 C
Gorizia
sabato, 6 Settembre 2025

Sorveglianza, Morsolin: “A Monfalcone 9 telecamere ogni 1000 abitanti”

21.06.21-22.00- Nella giornata di oggi l’amministrazione Cisint ha comunicato di aver accolto la proposta del Questore di installare nuovi punti di visione che monitorino l’area vaccinale per alzare i livelli di sorveglianza “di una zona sensibile che quotidianamente accoglie centinaia di persone”. L’amministrazione sottolinea che “questa operazione consente di vigilare su una situazione che la cronaca ha riportato alla ribalta con operazioni verificatesi in altri centri per sabotare le vaccinazioni.”

L’installazione va ad aggiungersi alle 250 presenti, integrata da poco da quelle di Canale Valentinis e via Serenissima.

A riguardo, molti si sono interrogati sull’effettiva utilità di tale sistema. Tra essi, il consigliere de La Sinistra, Cristiana Morsolin, che commenta: “A Pordenone, più popolosa di Monfalcone, pare siano un centinaio di telecamere, Udine non sembra vada
oltre le 150 (…) nella classifica per abitanti nessuno batte le 9 telecamere ogni 1000 abitanti che l’amministrazione Monfalconese sembra vantare… Certo, le telecamere aiutano ad acciuffare ogni tanto qualche malintenzionato, anche se non paiono riuscire a prevenire molti crimini..”

La Morsolin poi fa un confronto su i governi similari a Monfalcone nel mondo per telesorveglianza: “Per collocare al meglio la situazione è utile dire che siamo sorvegliati più di quanto accada a Istanbul con il governo Turco, anche se meno (per adesso) della media di oltre 10 telecamere per mille abitanti che raggiunge il controllo governativo a San Pietroburgo. Chi domina la speciale classifica delle città più videosorvegliate? La Cina. Proprio così, tra le prime venti città del mondo con il maggior numero di telecamere per abitante 16 sono città governate dal sol levante. (…)”

Il punto importante della questione, però, tralasciando la parte politica, resta l’effettiva utilità nella prevenzione dei crimini, in quanto tutto ciò non sembra ‘intimidire’ coloro che dovrebbero, bensì i cittadini locali che si sentono sempre più ingabbiati in un ‘grande fratello’. Morsolin afferma in ulteriore comunicato che “sono stati spesi 600.000 euro per telecamere ed occhi elettronici, nonché per la vigilanza che sta aumentando significativamente” e per questo ci si chiede perchè i soldi in questione -o almeno quelli futuri-non possano essere destinati a costruire reti sociali solidali e a spese sul sociale.

In sintesi, qual è il punto in cui il molto diventa troppo?

A questo proposito, si attende una replica da parte dell’amministrazione Cisint.

m.p.

Ultime notizie

Dello stesso autore